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19 settembre 2025

Cate Blanchett e Tilda Swinton: quando le dive del cinema diventano opere d’arte

La Blanchett porta a Piacenza Manifesto di Julian Rosefeldt, mentre la Swinton è protagonista della retrospettiva OnGoing ad Amsterdam. Due mostre uniche che raccontano il cinema come arte

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Due delle attrici più iconiche del cinema contemporaneo conquistano, in parallelo, il mondo dell’arte con due mostre che ne celebrano il talento.

A Piacenza, Cate Blanchett presta volto e voce a Manifesto di Julian Rosefeldt, un’installazione che intreccia testi e manifesti del Novecento.

Ad Amsterdam, al prestigioso Eye Filmmuseum, Tilda Swinton è protagonista di OnGoing, un percorso immersivo che attraversa quattro decenni di carriera tra cinema, moda, performance e collaborazioni artistiche.

Due città diverse, due linguaggi differenti, ma un’unica idea forte: la capacità del cinema e delle sue protagoniste di uscire dallo schermo e diventare arte, capace di dialogare con spazi e pubblico.

Cate e Tilda non si limitano ad interpretare personaggi ma si reinventano ogni volta, trasformandosi in muse, performer, curatrici di sé stesse.

"Manifesto”, a Piacenza

Dal 18 settembre al 25 novembre 2025, XNL Piacenza ospita Manifesto, una video-installazione di Julian Rosefeldt che ritrova nuova vita attraverso tredici cortometraggi, interpretati da Cate Blanchett.

Un lavoro che non è solo visivo, ma anche un dialogo potente con le idee, la storia e le forme di protesta artistica del Novecento.

Manifesto arriva a Piacenza in versione adattata agli spazi di XNL Arte, con l’installazione pensata per valorizzare il connubio tra linguaggio audiovisivo e messaggio sociale.

Julian Rosefeldt articolo
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019

L’attrice Cate Blanchett dà corpo a personaggi diversi, principalmente femminili, ciascuno tratteggiato con forza e carattere.

Sono voci che declamano testi costruiti con frammenti provenienti da manifesti storici delle arti visive, della danza, della letteratura, del cinema, dell’architettura. Oltre cinquanta manifesti originali sono stati oggetto di ricerca per dare spessore storico e concettuale all’installazione.

Il prologo dell’opera si apre con una frase celebre da Manifesto Comunista di Marx ed Engels, “All that is solid melts into air” (“Tutto ciò che è solido si dissolve in aria”), una dichiarazione poetica ed evocativa, che introduce il tema del cambiamento, della temporaneità, della rottura con forme rigide del passato.

"Ongoing”, ad Amsterdam

L’Eye Filmmuseum di Amsterdam celebra una delle attrici più visionarie del nostro tempo, Tilda Swinton, con la mostra OnGoing, aperta fino all’8 febbraio 2026.

L’esposizione ripercorre oltre quarant’anni di attività, intrecciando cinema, moda, performance e installazioni. Non si tratta di una semplice retrospettiva, ma di un viaggio immersivo nelle collaborazioni che hanno definito l’universo creativo della Swinton.

Il visitatore si muove tra opere di registi e artisti come Pedro Almodóvar, Luca Guadagnino, Joanna Hogg, Jim Jarmusch, Tim Walker, Olivier Saillard, Apichatpong Weerasethakul, ciascuno dei quali ha intrecciato con lei un dialogo unico.

Oeil de Jeune Femme
Joseph Sacco's Oeil de Jeune Femme, 1844; Tilda Swinton, Fashion Zac Posen, Francesco Scognamiglio and Gaspar Gloves, Houston, Texas, 2014

Tra i lavori più suggestivi c’è Flat 19 di Joanna Hogg, ricostruzione del suo appartamento londinese negli anni Ottanta, e il progetto di Olivier Saillard che anima gli abiti di scena e i look di red carpet appartenuti a Tilda.

Non manca l’omaggio al maestro Derek Jarman, con cui l’attrice ha mosso i primi passi: filmati 8mm, materiali d’archivio e frammenti di opere come The Last of England ricordano un sodalizio artistico indimenticabile.

Una mostra che conferma come il cinema, quando incontra l’arte contemporanea, sappia diventare un racconto a 360 gradi.

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