fashion
16 settembre 2025

"Il Ballo dei Debuttanti - Glenn Martens, l'audace belga"

Sotto la sua direzione creativa, Maison Margiela si trasforma ed abbraccia un nuovo stile più inclusivo, genderless e concettuale. Tra le primissime star ad innamorarsi dei suoi look, Rihanna

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Tra i look più chiacchierati dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia c’è stato senza dubbio quello che Cate Blanchett ha esibito sul red carpet della première di "Father Mother Sister Brother”.

Cate Blanchett
Cate Blanchett sul red carpet della premiere di "Father Mother Sister Brother” all'82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia Credits Getty Images

Una creazione originale e gotica presa in prestito dalla prima collezione Artisanal di Maison Margiela firmata da Glenn Martens e composta da un top nero in raso minimalista arricchito da una gonna voluminosa creata con un collage di ali dipinte e stratificazioni trompe l’oeil.

Ma cosa ci faceva la pluripremiata attrice sul tappeto rosso cinta da un abito del giovane stilista belga?

Alle origini della carriera

Classe 1983, Glenn Martens si è formato presso la prestigiosa Royal Academy of Fine Arts di Anversa (lo stesso istituto dei cosiddetti “Sei di Anversa”: Walter Van Beirendonck, Ann Demeulemeester, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Dirk Bikkembergs e Marina Yee) e, ancor prima di conseguire il diploma, la sua abilità nell’immaginare abiti capaci di combinare tessuti in modo originale ed audace viene notata dal team di Jean Paul Gaultier, che giovanissimo lo fa entrare in squadra.

Un debutto nel fashion business non di certo facile ma sicuramente formativo, che lo porta, già nel 2013, ad entrare a far parte di Y/Project come assistente personale di Yohan Serfaty per succedergli alla sua scomparsa.

Glenn Martens sulla passerella di YProject
Glenn Martens sulla passerella di Y/Project Menswear Spring/Summer 2016 a Parigi Credits Getty Images

Sotto la sua direzione creativa il brand si trasforma ed abbraccia, collezione dopo collezione, un nuovo stile più inclusivo, genderless e - a tratti - concettuale.

Tra le primissime star ad innamorarsi dei suoi look, Rihanna che lo consacra al successo internazionale. Infatti, nel 2017, viene insignito del premio ANDAM (tra i riconoscimenti internazionali più ambiti e rispettati nel mondo della moda) grazie al quale, oltre a un premio in denaro, ottiene una mentorship di un anno con Francesca Bellettini, CEO e Presidente di Yves Saint Laurent.

Glenn Martens insieme agli altri vincitori
Glenn Martens insieme agli altri vincitori del premio ANDAM nel 2017 Credits Getty Images

In quell’occasione commenterà il periodo in Y/Project così: "Molti dei progetti che ho realizzato con il brand mi hanno mandato in tilt ma è proprio grazie a questi progetti che oggi sono qui"

Uno di questi è proprio la collaborazione con il brand di calzature UGG che, con la complicità delle star dell’edizione 2018 del festival musicale Coachella capitanate dalla reginetta del black power, ha portato il nome di Glenn Martens sulla bocca del grande pubblico.

L’avventura italiana e la svolta internazionale

Nel 2020 per Glenn Martens è tempo di fare le valigie e prepararsi a una nuova avventura tutta italiana. Questa volta ad essere rimasto affascinato dal suo talento è il Ceo e founder di OTB, Renzo Rosso, che lo vuole alla guida del brand di punta del gruppo: Diesel.

Glenn Martens sul set della sua ultima sfilata in Diesel
Glenn Martens sul set della sua ultima sfilata in Diesel durante la Milano Fashion Week - Womenswear Fall/Winter 2025/2026 Credits Getty Images

L’esperienza quinquennale in Diesel si rivela per lo stilista belga un terreno di sperimentazione senza precedenti.

Glenn Martens non solo impara a trattare il denim come mai nessun altro aveva fatto prima di allora, ma porta nel gruppo una ventata di innovazione, sostenibilità e spettacolo che si traducono in una crescita significativa delle vendite.

Le sue sfilate resteranno memorabili, così come i suoi denim destrutturati, i bagni di folla con protagonisti gli idol più amati dalla Gen Z e provenienti dai quattro angoli del globo e le sue collezioni eco-friendly.

Calato il sipario sull’esperienza italiana, il debutto, a luglio, in Maison Margiela, non è stato da meno.

Tra arte gotica e fiamminga, durante la scorsa settimana dell'Haute Couture parigina, lo stilista ha saputo dare prova di una certa abilità del rispettare fedelmente i codici estetici e materici di una maison senza tradire il proprio gusto personale, dando vita ad una passerella che per alcuni è stata “un'atto di resurrezione culturale”.

Maison Margiela
Maison Margiela FW25 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

E dopo tanto clamore, non ci resta che attendere, la sua ultima collaborazione che, annunciata lo scorso anno, vedrà la luce dei nostri smartphone quest’autunno: quella con H&M… attenti a non lasciarvela sfuggire!

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