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06 luglio 2025

Giornata internazionale del bacio, voi chi bacereste?

Il bacio è uno tra i gesti più potenti che esistano, capace di suggellare il valore di un’emozione. Ecco perché è spesso protagonista dell’estro di numerosi creativi e pubblicitari di successo. Passando per le opere d'arte e le passerelle

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Il bacio di Francesco Hayez, quello di Klimt, quello di Robert Doisneau nel celebre scatto “Le baiser de l'hôtel de ville” …

“Chi ama, baci” recita il claim del più famoso cioccolatino al mondo, ed oggi, nella Giornata Internazionale del Bacio che dagli anni ’90 celebra il valore simbolico di questo gesto affettivo, voi chi bacereste?

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“Il bacio” di Gustav Klimt (1907-1908) Credit: Getty Images

Per non essere troppo invadenti, abbiamo pensato di scavare negli archivi della storia della moda, tra sfilate iconiche, campagne pubblicitarie dissacranti e collezioni che hanno segnato l’immaginario collettivo e proporvi una selezione di baci indimenticabili.

Il bacio nelle campagne di moda: un gesto sovversivo

In un mondo dominato dalle immagini, il bacio è senza dubbio uno tra i gesti più potenti, evocati e sovversivi che esistano, capace di suggellare il valore di un’emozione con semplicità e chiarezza.

Ecco perché, spesso è stato protagonista dell’estro di numerosi creativi e pubblicitari di successo.

Una tra le campagne più dissacranti e discusse mai scattate nella moda contemporanea porta la firma di Oliviero Toscani che, per Benetton nel 2011, diede vita ad una serie di immagini di “baci politici”.

Alcuni tra i più potenti leader mondiali vennero rappresentati uniti da questo gesto di amore universale. La campagna - che fu censurata in diversi Paesi - divenne presto un simbolo potente contro il pregiudizio e l’odio razziale.

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La campagna “Unhate” firmata da Oliviero Toscani sui muri di Parigi Credit: Getty Images

Così seguendo lo spunto lanciato dal fotografo milanese, nel 2017 fu Diesel ad intervenire nell’attualità con un elegante ma potente “no!” a qualsiasi forma di discriminazione. La campagna “Make Love Not Walls” firmata da David LaChapelle consegnò al pubblico un nuovo modo di concepire il bacio, trasformandolo definitivamente da atto d’amore a forma di resistenza emotiva.

In questa carrellata di baci rivoluzionari, diventa impossibile, non citare i giorni di Alessandro Michele in Gucci che hanno a riletto l’iconografia del bacio con una serie di campagne gender fluid e provocatorie.

Quando i baci conquistano le passerelle

Ma non solo advertising, in diverse occasioni i baci sono scesi in passerella per raccontarci l’amore in tutte le sue sfaccettature.

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Un bacio tra lo stilista Jean Paul Gaultier e la modella Dita Von Teese durante la Parigi Fashion Week Haute Couture SS14 Credit: Getty Images

Basti pensare a Jean Paul Gaultier che spesso ha trasformato i suoi defilè in veri e propri atti performativi appassionati e liberatori, ponendosi contro ogni i tabù esaltando la fluidità e l’ambiguità sessuale.

Alexander McQueen, per cui il bacio, in bilico tra eros e thanatos, si è ormai trasformato in un gesto teatrale quasi disturbante. O piuttosto l’icona punk di Vivienne Westwood (quando ancora era in vita) e del suo partner creativo e marito Andreas Kronthaler (oggi direttore del brand) che non si sono mai ritratti dal mostrare la loro passione pubblicamente, chiudendo i propri defilè con un bacio.

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Andreas Kronthaler e Vivienne Westwood al termine dello show del brand durante la Parigi Fashion Week Womenswear FW15-16 Credit: Getty Images

Che si tratti di un simbolo capace suggellare un’alleanza creativa, di una dichiarazione pubblica d’amore o di un gesto di ribellione, ogni bacio nel mondo della moda, ci ricorda quanto la dimensione umana che si cela dietro la visione artistica possa assumersi la responsabilità di rappresentare la vulnerabilità e portare avanti battaglie importanti, oltre il glamour, con lo stesso fervore di chi bacia, con amore…

Oggi, domani e per sempre, baci a tutti!

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