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27 settembre 2025

Milano Fashion Week SS26: il diavolo non veste più Prada, Meryl Streep e il trionfo di Dolce & Gabbana

La sfilata Dolce & Gabbana Primavera Estate 2026 diventa set per Il Diavolo veste Prada 2. Meryl Streep e Stanley Tucci in prima fila, accanto ad Anna Wintour. Protagonista della collezione, il pigiama reinterpretato come capo femminile, chic e contemporaneo

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Il diavolo non veste più Prada: a Milano il trionfo di Dolce & Gabbana

Un colpo di scena da cinema ha trasformato la passerella di Dolce & Gabbana in uno degli appuntamenti più memorabili della Milano Fashion Week. In prima fila sedevano Meryl Streep e Stanley Tucci, protagonisti delle riprese de Il Diavolo veste Prada 2, con le telecamere puntate proprio su di loro. Di fronte, come in un perfetto contrappunto, Anna Wintour: la direttrice di Vogue che ha ispirato la leggendaria Miranda Priestly.

A rendere ancora più spettacolare il tableau, la presenza di Achille Lauro e Michele Morrone tra gli ospiti d’onore, mentre le note di Patty Pravo – da Pensiero stupendo a Notti bianche – avvolgevano il Metropol in un’atmosfera sospesa tra moda, musica e mito.

Accanto a Tucci, Meryl Streep ha incarnato di nuovo l’aura magnetica della direttrice di Runway, trovandosi faccia a faccia con la donna che ne fu l’ispirazione reale. Un gioco di specchi che ha amplificato il fascino di una sfilata già destinata a entrare nella storia della moda.

Un set dentro lo show

La sorpresa era stata tenuta nascosta fino all’ultimo. Solo alcune scritte all’interno dello spazio avvertivano che una produzione esterna avrebbe filmato in autonomia la presentazione, acquisendone i diritti. Gli ospiti erano stati informati alla vigilia che non ci sarebbe stato accesso al backstage, né possibilità di sostare nel foyer: indizi che hanno trovato spiegazione quando le telecamere hanno iniziato a girare. La passerella è diventata così un set cinematografico, con Streep di nuovo nei panni della glaciale direttrice di Runway e Tucci accanto a lei, mentre il pubblico assisteva a un momento unico, in cui finzione e realtà si intrecciavano senza soluzione di continuità.

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Dolce&Gabbana SS26 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

La collezione: “PJ Obsession”

Ma il vero protagonista restava comunque lui: il pigiama. Dolce e Gabbana lo avevano già sdoganato al maschile nella scorsa sfilata uomo e ora lo rubano al guardaroba di lui per riscriverlo in chiave femminile. “Forte, unico, fantastico, cool, chic, femminile”, lo definisce lo spot ufficiale dello show. E davvero il pigiama si è trasformato in passe-partout: non più solo capo da notte ma simbolo di libertà e stratificazione.

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Dolce&Gabbana SS26 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

Set in seta con dettagli in pizzo, giacche morbide con revers sartoriali abbinate a top trasparenti, pantaloni fluidi portati con tacchi sottili, vestaglie trasformate in abiti da sera. Il rigore maschile e la seduzione femminile dialogano in un guardaroba che piace soprattutto alla Gen Z, abituata a mescolare codici e generi. Il pigiama diventa alternativa al tailleur, ma anche pezzo da combinare in totale libertà, in nome della creatività personale.

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Dolce&Gabbana SS26 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

Moda, musica e cinema: un intreccio perfetto

Lo show, accompagnato dalla voce di Patty Pravo, ha oscillato tra nostalgia e modernità. Le canzoni hanno fatto da cornice ideale a una collezione che parla di stratificazione e di fluidità, mentre i flash dei fotografi catturavano non solo moda ma anche scene da film.

L’immagine che resterà di questa Milano Fashion Week è quella di un capo apparentemente semplice – il pigiama – elevato a simbolo di stile e libertà, e di Meryl Streep che, tra finzione e realtà, sceglie di non vestire più Prada, ma Dolce & Gabbana.

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