Sfilate Cruise, quando la moda diventa un viaggio
Chanel sfila il 29 aprile a Cernobbio. Da Gucci a Dior passando per Jacquemus. Tutte le Resort che hanno fatto (e faranno) storia.
Abiti da sogno, location mozzafiato e un clamore mediatico in grado di raggiungere tutto il mondo. Queste le peculiarità delle sfilate Cruise, conosciute anche come Resort, che negli ultimi anni sono diventate uno degli appuntamenti più attesi del calendario del fashion system.
Spettacoli creativi a metà strada tra l’alta moda e il prêt-à-porter, che raccontano culture diverse, creano contenuti virali e decontestualizzano le collezioni prendendo spunto da un antico ed elitario rituale.

Il format, rilanciato all’inizio del nuovo millennio dal genio creativo di Karl Lagerfeld per Chanel, si rifà alle presentazioni che le maison più altisonanti, negli Anni 20 e 30 del Novecento, riservavano a un certo tipo di clientela, la quale - per sfuggire al freddo dell’inverno - viaggiava verso località dal clima più mite: dalla French Riviera alle spiagge caraibiche delle Bahamas.
Oggi che le maison si contendono città, monumenti e paesaggi naturali straordinari per trasformarli in teatri effimeri per le loro creazioni - influenzando inevitabilmente le scelte del turismo - le collezioni Cruise ci ricordano che il lusso non è solo cosa si indossa, ma anche dove e come lo si vive.
Cuba, Provenza e il Taj Mahal: i tre momenti più iconici della moda in viaggio
Quando la passerella incontra l’architettura e la cultura succedono cose straordinarie.
Così, negli ultimi due decenni, le sfilate Cruise hanno tracciato una nuova geografia della moda e, esplorando luoghi inaspettati, hanno saputo esaltare il potere dell’immaginazione oltre i confini di Parigi, Milano, Londra o New York, arrivando addirittura a raccontare rivoluzioni socio-politiche o determinare il successo di uno stilista e della sua visione.

Tra le tante mete iconiche che negli anni la moda ha portato sotto i riflettori ne esistono almeno tre che, più di altre, difficilmente dimenticheremo.
È il 2016 e Chanel sbarca a Cuba, non per colonizzare ma per integrare. La location è la via principale della città di L’Avana, Paseo del Prado, e la collezione è dedicata allo stile dell’isola pre-rivoluzionaria: dai colori, alle stampe, agli accessori.
La sfilata porta con sé un clamore che fa schizzare Cuba in cima alle wishlist del turismo di massa.

Nel 2020, è Jacquemus a fare la differenza. Per festeggiare i suoi 10 anni e presentare la collezione primavera-estate 2020 torna nella sua Provenza e lo fa sfilando tra i campi di lavanda di Valensole.
Quando le foto vengono diffuse sui social media, il mondo lo applaude: la collezione piace, ma quello che i più apprezzano è la scelta della location.
Il defilé segna non solo il successo creativo del giovane stilista, ma anche accende il dibattito intorno all’esigenza di una moda più sostenibile.

Con le star di Bollywood e l'aristocrazia indiana in prima fila, nel 2023, è Dior a raggiungere un risultato strabiliante in un luogo unico: il Taj Mahal. È la prima volta che sacro e profano si incontrano così profondamente in passerella. Il risultato è una operazione di branding globale, storytelling e soft power senza precedenti.

Italia, musa della moda in viaggio
Negli ultimi anni, l’Italia è diventata una delle mete predilette dalle grandi maison per le sfilate Cruise.
Portavoce di questa tendenza è sicuramente Dolce & Gabbana, che da sempre celebra l’italianità nei suoi luoghi più iconici e non solo.
Nel tempo sono state moltissime le grandi griffe che hanno contribuito a trasformare il Bel Paese, con il suo patrimonio artistico senza eguali e una cultura del bello radicata in ogni angolo del territorio, in una passerella naturale.
Così dopo la Cruise di Pucci a Portofino dello scorso 4 aprile, sul Lago di Como, a Cernobbio, è tutto pronto per la presentazione della collezione Resort 2025 2026 di Chanel il 29 aprile.

E mentre Gucci si prepara a rendere omaggio alla sua Firenze il prossimo 15 maggio, Dior annuncia il suo ritorno a Roma, previsto per il 17 maggio, con un'ode simbolica ai legami culturali che da sempre uniscono l'Italia e la Maison francese.
Infine, Max Mara, dopo aver dato lustro lo scorso anno allo splendore di Venezia e del suo Palazzo Ducale, il 17 giugno concentrerà l’attenzione del pubblico globale su un altro luogo già iscritto nel Patrimonio dell’Umanità Unesco: la Reggia di Caserta.
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