Lifestyle
21 luglio 2025

La mostra 60 anni di Made in Italy arriva a Bruxelles

Da Giorgio Armani a Dolce & Gabbana, da Valentino a Versace, i protagonisti dell'Italian style raccontati attraverso gli abiti più belli

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Dopo aver fatto il giro del mondo, la celebrazione della moda italiana approda a Bruxelles. Per chi sarà nella capitale del Belgio questa estate, magari per un weekend, c’è tempo fino al 17 settembre per visitare la mostra 60 anni di Made in Italy, all’Istituto Italiano di Cultura. Una esposizione che era già approdata a Washington, Città del Messico, Kuala Lumpur, Mosca e Canton.

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Credits: Courtesy of Galgano&Tota Associati

Voluta dalla Italian Trade Agency (ITA) - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - e dall'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, l'allestimento nasce per omaggiare il genio dei più grandi designer nostrani, che non solo hanno contribuito alla nascita del Made in Italy, ma hanno anche codificato un gusto estetico tutto italiano: l'Italian style.

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Gianfranco Ferrè Credits: Simone Santinelli

Si potranno ammirare 40 creazioni, recuperate sia dagli archivi delle case di moda che da collezioni private. Alcuni modelli sono rappresentativi di un’epoca, come quella della Dolce Vita, quando la moda italiana era fortemente legata alle star del cinema americano, che venivano in Italia per girare film e kolossal a Cinecittà.

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Pierce Brosnan Credits: Courtesy of Galgano&Tota Associati

Più vicino ai nostri giorni è il famoso tuxedo di Brioni indossato da Pierce Brosnan, alias James Bond, nel film Die another Day del 2002.

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Valentino Credits: Courtesy of Galgano & Tota Associati

E poi c’è l’inconfondibile abito rosso Valentino scelto da Elizabeth Hurley in occasione di un ballo di beneficenza nel 1998, e indossato anche da Claudia Schiffer.

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Da sinistra verso destra: Prada per Cate Blanchett, Claudia Schiffer in Giorgio Armani Credits: Courtesy of Galgano&Tota Associati

In mostra non potevano mancare gli abiti da red carpet realizzati per anteprime importanti, come quello di paillettes dorate di Prada indossato da Cate Blanchett nel 2000, o come lo smoking Regimental dal taglio maschile di Giorgio Armani completamente ricamato in oro e blu portato da Claudia Schiffer nel 1991.

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D sinistra verso destra: Milla Jovovich in Enrico Coveri, Naomi Campbell in Jenny Credits: Courtesy of Galgano&Tota Associati

Si può vedere da vicino il modello pensato nel 1992 da Genny per le forme di Naomi Campbell e quello ricoperto di paillettes denominato “Urlo di Donna” di Enrico Coveri, interpretato da Milla Jovovich nel 1997.

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Jennifer Lopez sfila per Versace alla Milano Fashion Week P/E con una nuova versione dell’abito verde dei Grammy 2000. Credits: Getty Images

Immancabile il “Jungle Dress” di Versace, tra i preferiti dal Jennifer Lopez, un abito a cui, dopo la sua apparizione sul palco dei Grammy Awards del 2000, furono dedicati speciali televisivi e copertine di riviste, diventando a tutti gli effetti un nuovo codice della moda.

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Sorelle Fontana Credits: Simone Santinelli

Un viaggio nel passato che è una sintesi di un sapiente lavoro di ricerca stilistica e sartoriale, quello fatto a partire dalla nascita dell’alta moda romana, fino a oggi. Con una sorpresa: un video realizzato per l’occasione con una intervista a Micol Fontana, la stilista e imprenditrice italiana che fu testimone degli albori dell’Haute Couture romana, negli anni in cui, assieme alle sorelle Zoe e Giovanna, fondò l'atelier di alta moda Sorelle Fontana. Un racconto prezioso, che ci riporta agli inizi di una storia che parla ancora di noi.

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