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17 giugno 2025

Nastri d'Argento 2025, grandi storie e tanto stile sul blu carpet romano

Alla 79esima edizione dei Nastri d’Argento trionfano le donne. Da Elodie a Pilar Fogliati fino a Cristina Comencini, che vince il Premio alla Carriera. Miglior Commedia dell’anno è FolleMente

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Tra i marmi contemporanei del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – si è celebrata l’ultima, luminosa serata dei Nastri d’Argento 2025, appuntamento che sigilla con eleganza il grande anno del cinema italiano. Lunedì 16 giugno, la cerimonia per la 79esima edizione del prestigioso premio organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) ha radunato il meglio della settima arte nazionale, in un mix di eccellenza artistica, impegno sociale e stile.

Registe protagoniste: è (ancora) l’anno delle donne

Come già accaduto ai David di Donatello, anche ai Nastri d’Argento 2025 a brillare sono state soprattutto le registe. Il palmarès parla chiaro: Francesca Comencini porta a casa ben cinque Nastri con Il tempo che ci vuole, tra cui spiccano anche quelli per i suoi interpreti principali – Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, ex aequo con Valeria Golino per Fuori. Proprio Fuori, firmato da Mario Martone, è un altro titolo simbolo della stagione, che ha regalato riconoscimenti anche a Elodie e Matilda De Angelis come attrici non protagoniste. A emozionare è anche il debutto alla regia di Greta Scarano con La vita da grandi, premiata come miglior esordiente dell’anno. Il Nastro d’Argento alla carriera è invece andato a Cristina Comencini, che con Il treno dei bambini ha segnato un’altra tappa importante della sua filmografia, mentre Marco Tullio Giordana è stato celebrato per La vita accanto.

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Le regine del tappeto (azzurro) 

A dettare il tono, Valeria Golino: in viola regale firmato Maison Valentino, ha unito teatralità e misura con un abito che sembrava evocare l’audacia della sua L’arte della Gioia. Lontana da ogni cliché, Emanuela Fanelli ha scelto un look etnico dai toni terra, che sembra raccontare il viaggio interiore del suo personaggio in FolleMente. A colpire è anche la freschezza di Celeste Dalla Porta, Premio Biraghi, che con l’abito rosa pallido e lo chignon spettinato ha portato sul tappeto un’estetica giovane, autentica, moderna.

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Il ritorno delle dive e delle donne d’autore 

Il ritorno delle dive e delle donne d’autore Molte delle protagoniste di Diamanti di Ferzan Özpetek, premiato come Film dell’anno, hanno sfilato in nuance neutre ma con forte personalità. Luisa Ranieri gioca tra romanticismo e potere con pizzo e doppiopetto, Mara Venier resta fedele al suo stile rassicurante e informale.

Vittoria Puccini, che ha sfilato per FolleMente, incanta in caramello con dettagli couture: tra le più sofisticate della serata.

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Eleganza non convenzionale al maschile

A sorprendere, tra i volti maschili, è Pietro Castellitto, che mescola classicità e comfort in uno dei look più interessanti e contemporanei. Luca Zingaretti si conferma una presenza solida e coerente, mentre Ferzan Özpetek sfoggia un total black rilassato ma raffinato, che parla il linguaggio dei suoi film: eleganza senza ostentazione.

Il futuro del cinema italiano

Matilda De Angelis opta per la freschezza estiva e Romana Maggiora Vergano incarna un’idea di femminilità romantica ma non leziosa. Barbara Ronchi, con il suo abito strutturato e lo charme da attrice classica, si conferma una delle presenze più magnetiche della serata.

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Il ritorno della commedia

Tra i titoli più amati della stagione, FolleMente di Paolo Genovese si aggiudica il Nastro d’Argento come Miglior Commedia dell’anno, confermando la forza della commedia italiana quando è capace di parlare alle emozioni contemporanee.

Premi anche al cast: Pilar Fogliati viene eletta Migliore Attrice di Commedia, mentre un Premio Speciale va all’intero cast corale e al regista, Paolo Genovese, il Nastro – Hamilton Behind the Camera, tributo alla sua visione d’autore

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Pilar Fogliati Photo Credit: Getty Images

Tra look essenziali ma capaci di esprimere le singole identità e film che attraversano generi diversi pur condividendo la ricerca di nuovi linguaggi, cinema e moda mostrano un fronte comune: un’industria in evoluzione, dove cresce la presenza femminile, cambiano i codici estetici e si afferma una visione più attenta, inclusiva e rappresentativa della contemporaneità.

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