“La creazione senza memoria non esiste”, ripeteva spesso Jean-Louis Dumas direttore artistico di Hermès per 28 anni, “Hermèstories ne è l’allegra messa in scena”, racconta Pierre-Alexis Dumas, attuale designer della label e sesta generazione della famiglia che l’ha fondata. Dall’11 al 21 settembre 2025, al Teatro Franco Parenti di Milano è in cartellone Hermèstories, uno spettacolo (ingresso libero su prenotazione) che racconta l’incredibile storia della maison parigina che prese vita da una bottega specializzata in finimenti per cavalli.
Dopo The Faubourg of dreams, il podcast del 2019 che ha narrato il dietro le quinte del lavoro della griffe, tocca a Hermèstories, lo spettacolo di Pauline Bayle, regista teatrale e attrice che dal 2022 dirige il Théâtre Public de Montreuil, svelare altri segreti della label. La pièce mette in scena le vicende di “Lad”, lo scudiero disegnato dal pittore Alfred de Dreux per il logo della griffe fondata nel 1837.
Dallo storico indirizzo parigino della boutique di Faubourg Saint-Honoré, dove nel 1880 Charles-Émile Hermès, figlio del fondatore Thierry, aprì il primo negozio e vi trasferì il laboratorio di rue Basse-du-Rempar, parte un viaggio nella storia del celebre sellier-maroquinier. Sul palcoscenico, tra equivoci e canzoni, Lad e gli altri protagonisti incontreranno oggetti iconici che prendono vita: carré di seta, scatole arancio, chiusure lampo, borse Bolide.
Perché da Hermès gli oggetti sono testimoni di un lungo cammino fatto di pazienza, ispirazione e gesti precisi, dove si intreccia la storia della famiglia e degli artigiani che hanno dato vita alla pelletteria, con le intramontabili borse come la Kelly o la Birkin (il primo modello del 1984 è stata venduta all'asta da Sotheby's per oltre 10 milioni di dollari) e alla seta, con i carré dai colori vivaci che richiamano le divise dei fantini alle corse dei cavalli.
Al termine della pièce dagli accenti surrealisti, accompagnata dal rumorista Monsieur Bruit, lo spettacolo continua nel foyer del teatro con una esposizione dei simboli della griffe, dal motivo Rocabar a righe blu e corallo su base giallo ocra, ispirato alle coperte dei cavalli da corsa del XIXesimo secolo, al primo carré in seta firmato da Robert Dumas. Un’occasione per osservare più da vicino gli oggetti iconici e scoprirne la dimensione artigianale e creativa.
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