La Milano Beauty Week, evento che celebra la cultura della bellezza e dell’innovazione, è ormai un appuntamento imprescindibile per gli amanti del settore. Non si tratta solo di un appuntamento glamour, ma di un’occasione per riflettere sull’impatto - ambientale, sociale ed economico - di una filiera che cresce anno dopo anno, generando occupazione, valore e competitività internazionale.
Nel panorama industriale nazionale, infatti, la cosmetica non è più un comparto di nicchia, ma un pilastro strategico dell’economia italiana.
Sostenuto da un mix di tradizione, innovazione, export e attenzione alla qualità, il mercato della bellezza conferma anno dopo anno la sua importanza per le imprese, per il lavoro, per le istituzioni e per i consumatori.
La cosmetica è entrata a pieno titolo nel paniere dei beni essenziali di consumo: ogni individuo utilizza quotidianamente almeno otto prodotti cosmetici e la spesa pro capite annua raggiunge i 219 euro.
Questo dato evidenzia come i cosmetici siano parte integrante della vita quotidiana, legati non solo all’estetica, ma anche al benessere e alla cura personale.
Il comparto cosmetico italiano ha un impatto economico straordinario: l’intera filiera genera un valore complessivo di 41,2 miliardi di euro e sostiene circa 440.000 posti di lavoro.
Non si tratta solo di aziende produttrici: il comparto comprende distribuzione, logistica, marketing, punti vendita e professionisti della bellezza.
Ogni addetto diretto dell’industria cosmetica genera in media altri 6,3 occupati nell’indotto, a conferma del suo peso strategico per il tessuto economico e sociale.
Il settore rappresenta un motore di sviluppo che contribuisce in modo significativo al PIL nazionale.
Il Made in Italy cosmetico rappresenta una delle punte di diamante dell’export nazionale. Nel 2024 il settore ha registrato un fatturato complessivo di 16,55 miliardi di euro (+9 % sul 2023), con esportazioni che hanno superato i 7,9 miliardi di euro e rappresentano ormai circa la metà del giro d’affari totale.
I mercati più ricettivi per i prodotti di bellezza italiani sono Stati Uniti, Francia, Germania e Spagna, trainati soprattutto da profumeria alcolica, skincare e make-up.
A rendere competitivi i brand italiani sono qualità, design, innovazione e creatività: un mix vincente che consolida la leadership dell’industria cosmetica italiana sui mercati globali.
Il settore cosmetico italiano continua a distinguersi per la capacità di innovare, esportare e creare occupazione qualificata.
L’investimento costante in ricerca e tecnologia, insieme a una forte vocazione all’internazionalizzazione, consente alle imprese italiane di mantenere una posizione di leadership nei mercati globali.
In questo contesto, Milano e la Lombardia, grazie a un dinamico tessuto economico e produttivo, si affermano come vere protagoniste: più del 48% delle imprese del settore ha sede nella regione, che da sola genera oltre i due terzi del fatturato nazionale (67%).
Questo risultato è frutto non solo della qualità e dell’investimento tecnologico delle imprese del territorio, ma anche della loro forte vocazione all’export.
Il mercato beauty italiano dovrà affrontare sfide importanti: costi produttivi in aumento, norme sempre più stringenti e concorrenza internazionale da Paesi a basso costo.
Per restare competitivi, i brand dovranno puntare su innovazione, tracciabilità di filiera, digitalizzazione e sostenibilità ambientale e sociale.
Le opportunità, però, non mancano. Cresce la domanda globale di cosmetici naturali e green, così come l’interesse per l’acquisto online. Inoltre, nuovi mercati emergenti si stanno aprendo ai prodotti italiani, attratti dall’eccellenza e dalla creatività che contraddistinguono il Made in Italy cosmetico.
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