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19 giugno 2025

Pride Month, la libertà è un diritto. E la moda lo sa

Da Versace a Diesel: tanti i brand che hanno deciso di dare visibilità al mese arcobaleno

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Miami, Barcellona, Milano… Ogni giugno, le strade delle città di tutto il mondo si colorano di arcobaleni, musica, slogan e sorrisi.

Questo significa che il Pride Month è tornato.

Il mese dedicato alla celebrazione dell’orgoglio LGBTQIA+, alla memoria delle lotte passate e alla continua richiesta di uguaglianza che la comunità porta avanti, non è solo una festa, ma un momento di espressione identitaria che ha trovato - soprattutto nel mondo della moda e dello spettacolo - la sua cassa di risonanza più potente.

Le origini del Pride come lo conosciamo oggi

E’ il 1969 a segnare una svolta cruciale nel destino degli uomini e donne LGBTQIA+ fino ad allora oppressi e costretti a vivere margini nel segreto e nella vergogna, perché, proprio in quell’anno, l’ennesima rappresaglia violenta della polizia di New York nel locale "Stonewall Inn", porta alcuni dei membri della comunità a trovare il coraggio di ribellarsi dando il via a una lotta per i diritti civili che ancora oggi continua in certe aree del globo.

Tra i protagonisti delle rivolte Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, che nel giugno 1970 organizzano la prima “marcia dell’orgoglio gay” a New York, Los Angeles e Chicago.

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Credit: Getty Images

A gettare però le basi del Pride come lo conosciamo oggi, saranno la fine dei ruggenti Anni 80 e l’avvento dei 90 che, con parate a tratti “carnevalesche”, cominciano ad affrontare importanti temi di attualità coinvolgendo anche ospiti illustri provenienti dalla politica, dallo spettacolo e dalla moda.

Indimenticabile fu il defilè di Jean Paul Gaultier per l’Autunno/inverno ’85/86 che portò per la prima volta in passerella modelli vestiti da gonne e abiti tradizionalmente femminili, o il successo discografico raccolto dal singolo “Vogue” e ispirato alle competizioni stilistiche e di danza messe in atto dalla comunità LGBTQIA+ che Madonna lanciò nel 1990 dalla Reunion Arena di Dallas, negli Stati Uniti.

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Credit: Getty Images

Da sempre dunque la moda e il mondo dello spettacolo hanno giocato un ruolo cruciale in questa protesta pacifica diventando un potente mezzo espressivo per provocare, affermare e creare identità, come ci ha ricordato qualche anno fa la serie tv FX “Pose” che ha consacrato l'attivista MJ Rodriguez a vincitrice del Golden Globe come migliore attrice drammatica nel 2022.

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Credit: Getty Images

Tra gli stilisti che più di altri hanno saputo interpretare questo grido di libertà e uguaglianza oltre Jean Paul Gaultier, anche Alexander McQueen, Tom Ford per Gucci, Gianni Versace e Balenciaga: tutti hanno portato sulle passerelle modelli non-binari, outfit genderfluid e collezioni orgogliosamente provocatorie.

Creatività e impegno sociale: le Pride Collection 2025

Mentre si continua a marciare, ballare e amare, il Pride ricorda a tutti che la libertà è un diritto, non un privilegio.

Così, anche quest’anno, sono numerosi i brand che hanno deciso di dare visibilità al mese arcobaleno.

Versace con i suoi occhiali da sole Medusa Biggie ha rinnovato il suo supporto all’ Elton John AIDS Foundation, impegnata nella lotta contro l’HIV.

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Courtesy Press Office

Calvin Klein, con la complicità dell’attore Cooper Koch, ha lanciato “This is Love”, una linea di t-shirt, intimo e accessori con il logo rainbow CK devolvendo parte dei proventi a organizzazioni LGBTQIA+.

Nel mondo del denim - da sempre si batte al fianco di grandi rivoluzionari - Diesel è tornato a collaborare, per il quarto anno consecutivo con la Tom of Finland Foundation.

La capsule che si concentra sull’opera di Tom of Finland - maestro rivoluzionario dell’arte omoerotica del XX secolo - tra T-shirt, underwear, felpe ed accessori ha immortalato sui capi i momenti gioiosi della fondazione.

La campagna firmata dal fotografo Bruce LaBruce, ritrae modelli - selezionati attraverso l’app di incontri Grindr - in ambienti domestici semplici per esprimere senza artifici il desiderio, la sessualità e l'intimità di questa comunità.

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Courtesy Press Office

E infine, a celebrare l’orgoglio dalla testa ai piedi, ci ha pensato Converse con una versione speciale e benefica delle sue iconiche Chuck Taylor All Star, decorate con simboli e colori del Pride 2025 per accompagnarci in quella marcia in cui la moda diventa dichiarazione di chi siamo e per cosa ci battiamo.

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