Fashion
22 aprile 2025

Minigonna, ecco perché siamo pazze di lei

Da quasi 70 anni è presente nel nostro armadio. Ideata da Mary Quant, la minigonna deve il suo successo anche a star come Jane Fonda e Madonna. Sexy o fanciullesca, ci piace sempre.

Condividi:

Icona di ribellione e libertà, la minigonna non è solo uno dei capi di tendenza che segnano il ritorno della bella stagione, ma un vero e proprio status symbol femminista che racconta una storia tanto interessante quanto significativa.

Mini Skirt e fashion-futurismo: alle origini di un mito

Ideata nella swinging London degli Anni 60 per accorciare la distanza tra passato e futuro, la prima mini-skirt deve la sua creazione alla giovane stilista Mary Quant che, nel suo negozio Bazaar in King’s Road, comincia a tagliare gli orli delle gonne sempre più in alto per rispondere ai desideri di una nuova generazione, senza immaginare (forse) la grande rivoluzione che questo suo gesto avrebbe portato con sé.

Mary Quant
Mary Quant Photo Credit: Getty Images

Negli stessi anni ma a latitudini diverse, anche lo stilista André Courrèges sfida la comune morale per affermare il diritto alla libertà partendo dal modo di vestirsi e, con il suo fashion-futurismo ironico e provocatorio, apre le porte alle gambe scoperte anche nella seriosa città dei couturier, Parigi.

Mary
Photo Credit: Getty Images

Ma il nuovo taglio sartoriale non è destinato a restare un fenomeno solo europeo.

Sconfinata Oltreoceano, la minigonna diventa il simbolo visivo della liberazione sessuale e comincia a far capolino dalla città al mare, dalla Fifth Avenue al campo da tennis, spesso in abbinamento a camicie in sangallo, con volant o piccole ruches, insieme a sandali o stivaletti di pelle.

Ogni stagione ha la sua minigonna e oggi viene da chiedersi quali siano stati i modelli e i momenti che hanno definitivamente segnato l’ascesa di un capo così versatile e universalmente apprezzato: dalla haute couture al pret-à-porter, dal fast fashion allo street-wear.

Le minigonne più iconiche della storia

Tra le minigonne che difficilmente dimenticheremo sicuramente si annovera quella della diva che più di altre si è espressa a favore del fenomeno femminista.

Stiamo parlando di Jane Fonda che in una foto scattata nel lontano 1969 fa muovere le lancette dell’orologio così velocemente da raccontare la società del nuovo millennio.

Jane Fonda
Photo Credit: Getty Images

L’attrice sorridente arriva con la figlia all’aeroporto di Le Havre in Francia e cattura l’attenzione dei fotografi con un look che grida a gran voce tutta la voglia di emancipazione delle sue coetanee.

E mentre gli Anni 70 e lo stile hippie offuscano per un po’ il mito che si era creato intorno a questo capo, con l’avvento dei ruggenti 80s, la minigonna, ormai sinonimo di empowerment, ritorna a grandi passi nel mondo del pop.

In questo periodo, l’icona assoluta della ribellione che parte del guardaroba, è sicuramente Madonna, che nel 1985 si presenta sul palco con una mini-skirt più corta che mai, abbinata a calze di pizzo.

Madonna
Photo Credit: Getty Images

Gli Anni 90 e l’inizio del nuovo millennio scrivono un altro capitolo significativo nella storia di questo capo.

Grazie al dilagare dell’estetica Y2K (ripresa dalle micro-skirt proposte da Miu Miu nel 2022) la minigonna, si trasforma nel simbolo della sfida all’autorità, della spregiudicatezza sexy e insieme a certe ragazze dal talento inossidabile scala le classifiche musicali mondiali.

Spice Girls
Photo Credit: Getty Images

Dalle mitiche Spice Girl a Britney Spears, la tendenza diventa talmente virale - nonostante le dinamiche sociali che oggi caratterizzano il mondo web siano solo agli esordi - che le studentesse di tutto il mondo cominciano a sentir il bisogno di accorciare le proprie uniformi quotidiane per affrontare tematiche legate alla body positivity e all’inclusività.

Miu Miu
Photo Credit: LAUNCHMETRICS

Oggi, dopo qualche stagione dedicata al minimalismo e alla moda normcore, la minigonna torna prepotentemente ad essere il capo must-have di questa primavera estate nella sua versione più sobria come proposto da Fendi, in vinile secondo Prada, a balze chez Saint Laurent o in denim come segnalato Diesel e Schiaparelli... Innumerevoli stili, colori, pattern e lunghezze per raccontare ancora una volta con leggerezza ed esperienza la femminilità di tutte le donne.

Contenuti consigliati

Copyright ©1999-2025 RTI Business Digital - RTI S.p.A.: p. iva 03976881007 - Sede legale: Largo del Nazareno 8, 00187 Roma. Uffici: Viale Europa 46, 20093 Cologno Monzese (MI) - Cap. Soc. int. vers. € 500.000.007 - Gruppo MFE Media For Europe N.V. - Tutti i diritti riservati. Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.