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19 marzo 2025

Festa del papà, la rivoluzione delle emozioni paterne

Chi sono i nuovi padri? Lo scopriamo con l’aiuto dello psicoterapeuta Alberto Pellai. Ma anche la musica con Brunori Sas e il cinema con Luca Marinelli riflettono su questa figura genitoriale

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C’era un tempo in cui essere padre significava soprattutto provvedere, garantire stabilità economica e protezione. Oggi, il ruolo paterno sta vivendo una trasformazione profonda: i nuovi papà non si limitano a esserci, ma scelgono di essere protagonisti attivi nella vita dei figli, riscrivendo la geografia della genitorialità.

Secondo i dati del Pew Research Center i padri Millennial trascorrono con i figli il triplo del tempo rispetto alle generazioni precedenti. La presenza paterna è diventata più consapevole, empatica e coinvolta, capace di intrecciare gioco e tenerezza, avventura e ascolto. Un fenomeno che trova eco nella cultura pop, nel cinema, nella musica e nella letteratura, con storie che raccontano il cambiamento e l’evoluzione del ruolo paterno.

Un viaggio speciale per crescere insieme

Alberto Pellai, psicoterapeuta e professore all’Università degli Studi di Milano, studia da anni la trasformazione della paternità e la racconta nei suoi libri, offrendo strumenti per aiutare padri e figli a costruire un legame autentico. Uno di questi, appena uscito in nuova edizione, è Nella pancia del papà, un’opera che celebra il rapporto padre-figlio attraverso filastrocche che diventano occasione di condivisione e scoperta reciproca.

Pellai Nella pancia del papà cover

Un libro che parla di intimità e di momenti indimenticabili: una storia raccontata sotto le coperte, un pomeriggio in bicicletta, la complicità che nasce negli istanti più semplici, ma fondamentali.

«I nuovi papà sono uomini che, diventati padri, hanno abbandonato la dimensione dell’autorità e hanno preferito quella dell’autorevolezza, fatta di responsabilità, disponibilità emotiva verso il proprio bambino e coinvolgimento», spiega Pellai.

Il concetto di mascolinità stessa si sta evolvendo, lasciandosi alle spalle vecchi stereotipi: «Molto del mio lavoro in questi anni è stato invitare il mondo maschile ad abbandonare il modello del “vero uomo” che non deve chiedere mai, che non prova tristezza e paura, e aderire al modello dell’uomo vero, una persona profondamente connessa con il proprio sé».

«Attraverso la paternità, gli uomini compiono una transizione da uomo a padre e scoprono un’interiorità e un’emozionalità che, senza figli, forse non avrebbero mai sperimentato». Essere padre oggi non significa solo essere presenti, ma vivere attivamente la relazione con i figli, imparando e crescendo insieme a loro.

L’arte celebra i nuovi padri

La musica e il cinema raccontano sempre più spesso questa nuova paternità. Lo fa Dario Brunori nel videoclip L’albero delle noci, una canzone, presentata al Festival di Sanremo, che parla della dolcezza e delle paure che accompagnano la nascita di un figlio. «Ho cercato di cantare la gioia, ma anche l’inquietudine che una nuova nascita porta con sé» ha raccontato il cantautore.

Lo stesso tema torna nel cinema con Paternal Leave, film diretto da Alissa Jung e interpretato da Luca Marinelli, presentato alla Berlinale. La pellicola racconta la storia di Leo, un’adolescente tedesca che scopre di avere un padre italiano e parte per incontrarlo. Paolo, interpretato da Marinelli, è un uomo che si trova improvvisamente davanti una figlia che non ha mai conosciuto, tra paure, esitazioni e tentativi di recuperare un rapporto mai iniziato. Un coming of age che riguarda entrambi, padre e figlia, in un percorso fatto di errori, riconciliazioni e scoperte reciproche.

Dal film Paternal Leave, per testo e boxino

I papà di oggi: da Hollywood alla vita di tutti i giorni

La nuova paternità non è solo un tema da romanzi e film, ma una realtà sempre più visibile anche tra le celebrità. Kieran Culkin, vincitore dell’Oscar per A Real Pain, ha rivelato di aver quasi rinunciato al ruolo pur di stare con i suoi figli. Dal palco del Dolby Theatre, ha dichiarato il desiderio di avere un altro bambino con la moglie.

Anche James Van Der Beek, ex star di Dawson’s Creek, ha lasciato Hollywood per dedicarsi alla sua famiglia e alla vita di fattoria con sei figli. Richard Gere, invece, ha scelto di trasferirsi in Spagna per crescere i suoi piccoli di 6 e 5 anni insieme alla moglie Alejandra.

Uomini di spettacolo che dimostrano come la paternità non sia più solo un “ruolo secondario” nella famiglia, ma una scelta di presenza attiva e coinvolgente.

Un nuovo capitolo della genitorialità

La figura paterna sta cambiando e, con essa, il modo in cui intendiamo la crescita e l’educazione dei bambini. I nuovi papà non sono solo presenti, ma si mettono in gioco, imparano, sbagliano e riscrivono ogni giorno il significato di essere padre. Una rivoluzione che riscrive le coordinate della famiglia e della genitorialità.

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