Il principe Harry pronto a fare causa al governo britannico per riavere la scorta
Il duca di Sussex sarebbe stato pronto a pagare la scorta di tasca propria, ma è arrivato il no di Scotland Yard: "Non siamo un servizio a noleggio"
Il principe Harry, 37 anni, ha dichiarato di essere pronto ad avviare un'azione legale contro il governo britannico, colpevole di averlo privato della scorta nel Regno Unito. Il duca di Sussex, secondo quanto riferito dal Mail on Sunday, infatti, tramite i suoi legali ha fatto pervenire al Ministero dell'Interno britannico una lettera di protocollo pre-azione in cui i suoi avvocati hanno manifestato la sua intenzione di far causa al Governo qualora al principe e alla sua famiglia, composta dalla moglie Meghan Markle, 40 anni, dal loro primogenito Archie, e dall'ultima arrivata Lilibet Diana, non dovesse essere riconosciuta la protezione di Scotland Yard. "Il Regno Unito sarà sempre la casa del principe Harry, e un Paese in cui vuole che sua moglie e i suoi figli siano al sicuro. Ma la mancanza di protezione da parte della polizia comporta un rischio personale troppo grande", ha dichiarato un rappresentante legale del duca di Sussex, che sarebbe anche intenzionato a pagare la scorta di tasca propria: "Harry non ci può usare come e quando vuole. Non siamo un servizio a noleggio", ha fatto sapere Scotland Yard. Il principe Harry, infatti - dopo aver fatto con la moglie due anni fa un passo indietro come membro senior della royal family - ha iniziato a pagare una scorta privata con la moglie, con la quale, prima di sistemarsi a Montecito, in California, si era inizialmente trasferito in Canada, dove il Royal Canadian Mounted aveva fatto sapere con un comunicato che i Sussex non avevano diritto ad alcuna protezione, in quanto "due cittadini comuni", e anche l'allora presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump aveva negato loro questa possibilità. Una fonte ha riferito al quotidiano britannico: "L'argomentazione di Harry in poche parole è: Avete sbagliato la legge. Il duca di Sussex sente che la decisione di rimuovere la sua sicurezza era sbagliata. Il protocollo di pre-azione è stato inviato dagli avvocati di Harry al Ministero degli Interni un paio di mesi fa, e questo è essenzialmente un precursore di un controllo giurisdizionale".
La pre-azione legale del duca di Sussex - che sarebbe pronto a tornare nel Regno Unito insieme alla moglie e ai figli a giugno in occasione del Giubileo di Platino della sovrana, che si ritiene sia stata informata dell'intenzione del nipote - è stata avviata già lo scorso luglio, quando Harry aveva partecipato all'inaugurazione della statua in ricordo della madre, la principessa Diana, insieme al fratello William a Londra, dove non gli era stata garantita la scorta che, invece, aveva avuto lo scorso aprile durante i funerali del Principe Filippo: "La security in quell'occasone gli era stata garantita", aveva fatto sapere una fonte al Daily Mail. Secondo il quotidiano britannico, il principe Harry nella missiva fatta recapitare attraverso i suoi legali al Ministero dell'Interno britannico, sottolinea anche il fatto è che la sua squadra di protezione privata negli Stati Uniti non ha accesso alle informazioni dell'intelligence britannica, necessarie per proteggere sua moglie e i suoi figli. La Regina Elisabetta e la royal family, dal canto loro, invece, al momento non hanno rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda.