Roby Facchinetti e la rapina in casa: "Ho avuto la pistola puntata alla gola per 45 minuti"
La voce dei Pooh racconta a Verissimo la rapina a mano armata che ha subito due anni fa: "Questi delinquenti non li hanno trovati. Il caso è stato chiuso"
Roby Facchinetti parla a Verissimo del terribile momento vissuto due anni fa, quando subì una rapina a mano armata in casa.
"Sono entrati in casa dei rapinatori armatissimi. Abbiamo passato i tre quarti d'ora più brutti della nostra vita. Non entro nei dettagli perché non ce la faccio, ma ho avuto per tutto il tempo la pistola puntata alla gola", racconta la voce dei Pooh, 80 anni.
"Ci hanno detto: 'Adesso questa casa è nostra, non abbiamo fretta. Ci dovete dare tutto quello che vogliamo'. Ho conosciuto in quel frangente il terrore che non conoscevo prima. Noi conosciamo la paura, l'angoscia, ma il terrore è un'altra cosa: ti entra dentro e ha la capacità di succhiarti il cervello, tu non sei più padrone di quello che fai e di quello che dici. A un certo punto ho preso a calci uno di loro e lui stava per spararmi alle gambe", ricorda Roby Facchinetti.
È stato un malore della moglie del cantante, Giovanna Lorenzi, a costringere i rapinatori a lasciare la loro casa: "Nel momento forse più drammatico - quando avrei dovuto accompagnare due di loro nell'appartamento di mia figlia Giulia, che abita sotto di noi - mia moglie è collassata. Loro si sono spaventati e hanno detto: 'Andiamo via perché qui le cose si stanno mettendo male'".
A Roby Facchinetti rimane il dispiacere di sapere che i rapinatori sono ancora liberi: "Questi delinquenti non li hanno trovati. Il caso è stato chiuso. E questo mi dispiace perché non stiamo tranquilli. Ora la nostra vita è cambiata: stiamo attenti per vedere se qualcuno ci segue".