Violenze nella RSA di Como, l'infermiere che ha denunciato: "Nessuno mi chiama più a lavorare"
Ai microfoni di Pomeriggio Cinque parla Pasquale Moretti, l'infermiere che ha denunciato la catena di abusi sugli anziani ricoverati in una RSA in provincia di Como
Ai microfoni di Pomeriggio Cinque parla Pasquale Moretti, l'infermiere 43enne che con la sua testimonianza ha rotto il muro di silenzio intorno alle violenze nella RSA di Dizzasco, in provincia di Como. Grazie anche alla sua collaborazione, le forze dell'ordine hanno avviato un'inchiesta che ha portato a galla numerosi abusi perpetuati nei confronti di anziani da parte del personale sanitario della struttura, inchiesta che ha portato all'arresto - tra domiciliari e carcere - di sette operatori.
A Myrta Merlino Pasquale racconta come la sua vita è cambiata dopo aver denunciato le violenze e gli abusi ai quali ha assistito: "Ho rischiato lo sfratto, poi grazie all'assistente sociale sono stato aiutato a recuperare lo sfratto della casa. Nessuno nella zona mi chiama più a lavorare perché hanno paura, non so perché. Nei prossimi mesi mi staccheranno sicuramente luce e gas".

L'uomo spiega poi come abbia trovato conforto nelle forze dell'ordine: "I carabinieri mi hanno fatto da psicologi, mi hanno fatto lanche a spesa". Pasquale Moretti ha registrato gli orrori che avvenivano all'interno della RSA di Dizzasco per aiutare le indagini, un gesto che gli è costato caro: "Ho ricevuto minacce sia sul telefono che di persona, per strada, mentre tornavo dal fare la spesa".
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