Rosalinda Cannavò: "Con l'anoressia ero diventata un'altra persona"
L'attrice, ospite a Verissimo, racconta il dramma dell'anoressia: "Consideravo la morte quasi come una liberazione"
Nello studio di Verissimo, Rosalinda Cannavò ripercorre insieme a Silvia Toffanin i momenti più intensi della sua vita e della sua carriera. L'attrice inizia parlando dei suoi inizi nel mondo dello spettacolo: “Ho iniziato a lavorare durante la maturità. Sembrava un sogno, dietro però era tutto più complicato. Non pensavo che questo sogno avrebbe portato a snaturare la mia persona. Ero una ragazza molto giovane, mi lasciavo condizionare". Rosalinda spiega le sofferenze affrontate per affermassi come attrice, prima fra tutte il suo cambio di nome con quello di Adua Del Vesco: “Avevo affidato la mia vita ad altre persone. Mi era stato detto che per la televisione dovevo perdere dei chili. Per questo per tantissimi anni sono sprofondata nell’anoressia, ma non mi rendevo conto. Non avevo la percezione di come fossi. Oltre al cambio nome sono cambiata interiormente: ho iniziato a comportarmi diversamente da come ero io, questo mi logorava dentro”. Nel suo libro autobiografico Il riflesso di me, Rosalinda racconta alcuni dei momenti più drammatici della sua vita che l’hanno portata a soffrire di anoressia: “Quando ho raggiunto i 32 chili ho abusato anche di medicine: sapevo che quello poteva portarmi a stare molto male, ma la cosa non mi spaventava. Consideravo la morte quasi come una liberazione. Non sopportavo più di essere un’altra persona: la parte vera di me voleva essere liberata il prima possibile". "Mi ha salvato tantissimo anche l'amore, quello di Giuliano. Lui era il mio fidanzato che conoscevo dai tempi dei liceo e dovevo tenere nascosto. Lui mi è stato molto vicino", aggiunge Rosalinda.