Mediaset Infinity logo
Verissimo
Catalogo
Dirette Tv
Channels
Cerca
ROYALS
22 luglio 2022

La Bbc si scusa per l'intervista a Lady D: "Abbiamo deluso lei, la famiglia reale e il nostro pubblico"

"Vorrei scusarmi per il modo in cui Lady Diana è stata ingannata", ha dichiarato il direttore generale della Bbc a proposito dell'intervista del 1995

Condividi:

Tim Davie, direttore generale della Bbc, si è scusato pubblicamente per la storica intervista rilasciata da Lady Diana nel 1995 al giornalista dell'emittente britannica Martin Bashir - durante il programma dell'emittente britannica Panorama - nella quale la principessa aveva rilasciato clamorose rivelazioni sulla sua crisi matrimoniale con il principe Carlo. Un'inchiesta condotta dal giudice John Anthony Dyson nel 2021, infatti, aveva stabilito che l'intervista era stata "ottenuta con l'inganno", ordito ai suoi danni da Bashir, rilevando che l'emittente pubblica britannica non aveva "rispettato gli elevati standard di integrità e trasparenza che sono il suo segno distintivo". "Vorrei cogliere l'occasione per scusarmi pubblicamente con il principe Carlo e con William, duca di Cambridge, e Harry, duca di Sussex, per il modo in cui la principessa Diana è stata ingannata e il conseguente impatto sulle vite degli interessati", ha dichiarato Tim Davie. "Se avessimo svolto correttamente il nostro lavoro, Lady Diana avrebbe saputo la verità vivendo la sua vita. Abbiamo deluso lei, la famiglia reale e il nostro pubblico", ha aggiunto il direttore della Bbc, che si è impegnato a non trasmettere in futuro l'intervista, promettendo anche di non cederne i diritti ad altre emittenti. "Potrebbero esserci occasioni in futuro in cui sarà giustificato che la Bbc ne utilizzi brevi estratti", ha poi specificato Davie a proposito dell'intervista, in cui Lady Diana - scomparsa il 31 agosto del 1997, a soli 36 anni, in un incidente stradale a Parigi - aveva raccontato i suoi tormenti di fronte a 23 milioni di spettatori: dal "matrimonio affollato" con Carlo, ai tradimenti con il capitano dell'esercito James Hewitt, dalla bulimia e depressione post-parto, fino all'autolesionismo.

L'indagine sull'intervista di Lady Diana alla Bbc

L'indagine condotta dal giudice Dyson - che si era conclusa nel 2021 con la pubblicazione del Dyson Report - aveva rilevato che il giornalista Martin Bashir aveva utilizzato "metodi ingannevoli", per ottenere l'intervista con Lady Diana, avvalendosi anche di "false documentazioni". In particolare Bashir aveva mostrato alla principessa un certificato di aborto terapeutico a nome di Tiggy Legge-Bourke, all'epoca tata di William e Harry. Lady Diana, che già sospettava che Carlo avesse una relazione con Tiggy, era andata su tutte le furie. Tra i documenti falsificati c'era anche una ricevuta bancaria dalla quale si evinceva che due cortigiani fossero stati pagati per spiare Diana. Tiggy Legge-Bourke - che aveva presentato una denuncia per diffamazione all'emittente britannica - come rivela il Telegraph, verrà risarcita con più di 100mila sterline. "Dopo la pubblicazione del Dyson Report lo scorso anno, abbiamo lavorato con coloro che hanno sofferto a causa delle tattiche ingannevoli utilizzate nel perseguire l'intervista con Lady Diana", aveva fatto sapere la Bbc con una dichiarazione, stabilendo la veridicità delle accuse contro il giornalista Martin Bashir. Il conte Spencer, fratello della principessa Diana, infatti, da molti anni chiedeva che venissero presentate accuse penali alle persone coinvolte, ma Scotland Yard si era mossa solo quando la legale di Tiggy Legge-Bourke, l'avvocata Louise Prince, aveva spiegato alla corte che le accuse fatte durante l'intervista avevano causato "gravi conseguenze personali per tutti gli interessati".

L'ammissione di colpa della Bbc e le posizioni di William e Harry

"Ammettiamo che l'intervista è stata ottenuta con metodi disonesti", aveva fatto sapere a maggio del 2021 la Bbc con un comunicato. William e Harry, a seguito dell'ammissione di colpa dell’emittente britannica, avevano rilasciato forti dichiarazioni sulla vicenda. Il principe William, con un inedito discorso alla stampa, parlando dell'intervista rilasciata dalla madre alla Bbc, aveva dichiarato: "È mia opinione che il modo ingannevole con cui sia stata rilasciata l'intervista abbia influenzato in modo sostanziale le rivelazioni di mia madre". "Vorrei ringraziare Lord Dyson e il suo team per il rapporto. È positivo che la Bbc accetti in pieno le scoperte di Lord Dyson, estremamente preoccupanti, che sostengono che i dipendenti della Bbc abbiano mentito e utilizzato documenti falsi per ottenere l'intervista con mia madre. Hanno inoltre fatto affermazioni oscure e false sulla famiglia reale, che hanno giocato sulle sue paure, alimentando la paranoia, e poi mostrandosi evasivi nel riferire ai media ciò che sapevano dalle indagini interne", aveva detto William. "L'intervista è stata un contributo importante nel peggiorare la relazione tra i miei genitori e ha ferito anche altre persone. Mi provoca una tristezza indescrivibile sapere che 'i trucchi' della Bbc abbiano contribuito in modo significativo alle sue paure e all'isolamento dei suoi ultimi anni, ma ciò che mi rattrista di più è sapere che se la Bbc avesse indagato adeguatamente sulle denunce e le preoccupazioni sollevate per la prima volta nel 1995, mia madre avrebbe saputo di essere stata ingannata. Non è stata delusa solo da un giornalista, ma dai vertici della Bbc, che hanno preferito guardare dall'altra parte", aveva aggiunto il principe William. Il duca di Cambridge aveva concluso il suo intervento con dure accuse: "Nostra madre ha perso la vita a causa di tutto ciò, e nulla è cambiato. Proteggendo la sua eredità, proteggiamo tutti, e sosteniamo la dignità con cui ha vissuto la sua vita. Ricordiamoci chi era e cosa ha rappresentato". Il principe Harry, invece, con un comunicato ufficiale aveva dichiarato: "Nostra madre era una donna incredibile che ha dedicato la sua vita agli altri. Era resiliente, coraggiosa e indiscutibilmente onesta. L'effetto a catena di una cultura di sfruttamento e pratiche non etiche le è costato la vita. A coloro che oggi si sono assunti una qualche forma di responsabilità, grazie per averlo fatto. Questo è il primo passo verso la giustizia e la verità. Eppure ciò che mi preoccupa profondamente è che pratiche come queste, e anche peggiori, siano oggi ancora diffuse". Ripercorriamo, nel video sotto, la vita di Diana Spencer, la "principessa del popolo".

Copyright ©1999-2024 RTI Business Digital - RTI S.p.A.: p. iva 03976881007 - Sede legale: Largo del Nazareno 8, 00187 Roma. Uffici: Viale Europa 46, 20093 Cologno Monzese (MI) - Cap. Soc. int. vers. € 500.000.007 - Gruppo MFE Media For Europe N.V. - Tutti i diritti riservati. Rispetto ai contenuti trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.